La regia è di Mauro Sarina. In effetti è uno spettacolo che è nato in famiglia, ma non può essere un caso che io abbia un padre che ha fatto l’attore per tutta la vita e che è anche regista e una mamma comunicatrice. Sono fortunata. Lo so. Non è sempre stato facile. Ammetto che ci sono stati momenti di forte tensione perché io sono una cantante e musicista e non avrei mai immaginato di partire da un tour teatrale. Per me è stata una sorpresa vedere che il ritmo teatrale aveva tanti aspetti che riportavano al ritmo musicale. Il consiglio più bello è stato quello di sintonizzarmi con il respiro del pubblico. Mi capita spesso di pensarci durante gli spettacoli. Talvolta è forte ed evidente, altre meno. Ne farò tesoro anche in futuro per il teatro e anche per la musica. Non è facile stare in scena, non è facile recitare e lo è ancora meno nelle piazze.  In inglese poi …  ma sentivo che dovevo utilizzare una lingua globale. Supero ogni difficoltà perché ci credo. Credo tantissimo in questo spettacolo di denuncia, sono felice che sia il primo passo per il mio ingresso nel mondo della musica. Questa sarà la mia strada. La musica come arma per la lotta ambientale.